Per i CEO il valore delle azioni non è la cosa più importante: ci dobbiamo credere?

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Per un gruppo di quasi 200 CEO statunitensi, il valore delle azioni non è più al centro dell’attenzione delle proprie scelte di business. Una sorta di “ripensamento” dei vecchi paradigmi, dinanzi ai quali i più scettici storcono il naso, dubbiosi su tale presa di posizione da parte della Business Roundtable, un gruppo di amministratori delegati delle principali società americane, che ha rilasciato una discussa dichiarazione, poco fa, con una nuova definizione di quello che dovrebbe essere lo scopo delle società.

L’idea di un’azienda che debba funzionare prima di tutto per servire i propri azionisti e massimizzare i profitti è dunque in decadimento? Non così in fretta – riteniamo. Tuttavia, è vero che da più parti c’è una nuova presa di coscienza che tende ad affiancare la visione shareholders-centrica al fatto che si debba puntare di più sui dipendenti, sul trasferimento di maggior valore ai clienti, sull tematiche etiche, sul sostegno alle comunità locali, e così via.

Insomma, “sebbene ciascuna delle nostre singole aziende persegua il proprio scopo aziendale, condividiamo un impegno fondamentale nei confronti di tutti i nostri stakeholder“, si legge nella dichiarazione, che è stata firmata da 181 CEO. “Ci impegniamo a fornire valore a tutti loro, per il futuro successo delle nostre aziende, delle nostre comunità e del nostro Paese”.

Per quanto concerne i firmatari di tale dichiarazione, numerosi sono i nomi noti (ed è proprio per questo che la dichiarazione ha assunto così ampio risalto). Tra di essi c’è Jamie Dimon, presidente e CEO di JPMorgan Chase & Co. e presidente della Business Roundtable, che ha ulteriormente commentato che “il sogno americano è vivo, ma sfilacciato“, così come Jeff Bezos, Tim Cook, Brian Moynihan, Dennis A. Muilenburg, Mary Barra e molti altri.

I principali datori di lavoro stanno investendo nei loro lavoratori e nelle loro comunità perché sanno che è l’unico modo per avere successo a lungo termine. Questi principi modernizzati riflettono l’impegno incrollabile della comunità imprenditoriale a continuare a spingere per un’economia al servizio di tutti gli americani“, ha aggiunto Dimon.

Per quanto attiene poi gli altri principali passaggi della dichiarazione, non mancano i valori di rilievo. Si legge ad esempio che i cittadini “meritano un’economia che permetta ad ogni persona di avere successo attraverso il duro lavoro e la creatività e di condurre una vita di senso e dignità”, oppure che il sistema del libero mercato sia pur sempre lo strumento migliore per generare buoni posti di lavoro, un’economia forte e sostenibile, innovazione, un ambiente sano e opportunità economiche per tutti.

Nel testo del comunicato si conferma come le imprese svolgano un ruolo vitale nell’economia grazie alle loro attività di creazione di posti di lavoro, di promozione dell’innovazione e di fornitura di beni e di servizi essenziali. “Le imprese producono e vendono prodotti di consumo; fabbricano attrezzature e veicoli; sostengono la difesa nazionale; coltivano e producono cibo; forniscono assistenza sanitaria; generano e forniscono energia; offrono servizi finanziari, di comunicazione e altri servizi che sostengono la crescita economica” – si legge ancora.

Ma se il valore delle azioni non è più un must (o non è più il solo), quali sono i valori che dovrebbero condurre i CEO nelle proprie attività?

L’elenco è idealmente ben condivisibile. Lo riportiamo nell’auspicio che possa altresì tramutarsi in realtà:

  • fornire valore ai clienti, con la promozione dell’innovazione per poter superare le aspettative degli stessi;
  • investire nei dipendenti, iniziando con un’equa remunerazione e con importanti benefit non monetari, come ad esempio il sostegno attraverso formazione e istruzione, che aiutano a sviluppare nuove competenze per un mondo in rapido cambiamento. Tra gli altri principi che riguardano i dipendenti, viene evidenziata la promozione della diversità e dell’inclusione, della dignità e del rispetto;
  • trattare in modo equo ed etico con i fornitori, elevandoli allo stato di partner utili per poter realizzare le proprie mission;
  • sostenere le comunità in cui si opera, rispettando le persone che ne fanno parte e tutelando l’ambiente mediante pratiche sostenibili in tutte le attività;
  • generare valore a lungo termine per gli azionisti, che forniscono il capitale che permette investimenti, crescita e innovazione, in un rapporto più trasparente ed efficace.