Terzo settore: che cos’è, come funziona e quali sono le attività?

Con l’espressione di terzo settore o di settore non profit si indicano tutte quelle attività che vengono realizzate, all’interno di un determinato paese, al di fuori di due settori specifici: il settore pubblico, del quale si occupano tutti gli enti che ruotano intorno allo Stato, e il settore commerciale, di cui fanno parte tutte quelle attività che agiscono nell’ambito del libero mercato. Il terzo settore, dunque, si propone di includere tutta una serie di attività, dal volontariato al supporto psicologico, economico e fisico, che permettono di offrire, molto spesso, assistenzialismo nei confronti di determinate categorie, spesso minoritarie o bisognose e, dello Stato. In Italia, il terzo settore è nato ufficialmente a partire da una riforma del 2016, per quanto, pur ufficiosamente, esistesse da prima di questa data.

Di seguito, vale la pena indicare, nello specifico, tutto ciò che c’è da sapere a proposito del terzo settore.

Che cos’è il terzo settore

Come precedentemente spiegato, il terzo settore in Italia è stato oggetto di una riforma a partire dal 6 giugno del 2016, per rendere possibile la creazione di un tessuto normativo che si trovasse alla base della realizzazione di quelle attività, senza scopo di lucro, che fanno parte del fenomeno del terzo settore.

Naturalmente, il tessuto normativo in questione permette di definire le caratteristiche fondamentali del terzo settore, specificando anche quali e quanti possono essere i contributi assistenzialistici da parte dello Stato, attraverso progetti o tipologie di riforma, da destinare alle associazioni che lavorano all’interno del paese.

In particolar modo, secondo la riforma, il terzo settore è occupato da tutte quelle realtà che operano, senza uno scopo di lucro, per finalità di diversa ragione, come nel campo assistenzialistico, civico, economico e, più in generale, di supporto in termini di volontariato.

In ogni caso, le attività del terzo settore vengono definite in quanto tali si provocano una certa e riconosciuta utilità sociale, soprattutto, come precedentemente menzionato, nei confronti di alcune categorie sociali definite come minoritarie bisognose all’interno del paese.

Attività del terzo settore in Italia

Dopo aver chiarito, nel dettaglio, tutto ciò che c’è da sapere a proposito del terzo settore, è importante sottolineare, più nello specifico, quali siano le attività che vengono riconosciute come parte dell’associazionismo generale da parte dello Stato. In particolar modo, le attività vengono incluse secondo i diversi ordini legislativi che sono stati realizzati in Italia, al fine di riconoscere determinate tipologie di attività come assistenzialistiche, oggetto di volontariato, civiche o atte a provocare un beneficio pubblico e civile.

In tal senso, dunque, vengono definite come attività del terzo settore le seguenti: associazioni di volontariato e cooperative sociali, che permettono di offrire assistenza civica, sociale o umana a determinate minoranze presenti all’interno di un determinato paese; associazioni di volontariato che fanno parte della protezione civile o che concorrono nell’ambito della promozione sociale; associazioni sportive dilettantistiche o appartenenti al novero dei consumatori e degli utenti; società che operano nel campo del mutuo soccorso, organizzazioni non governative come le ONG e, infine, imprese sociali.

Tutti gli enti che vengono inseriti all’interno del contesto più generale delle associazioni del terzo settore permettono di avere, come requisito fondamentale, la partecipazione attiva a fenomeni di assistenzialismo sociale o di compartecipazione civica.

Allo stesso tempo, la costituzione si è espressa, a proposito del fenomeno del terzo settore, anche al fine di identificare alcune associazioni che, pur operando nello stesso campo, non sono riconducibili al terzo settore, in virtù di alcuni ordini economici e sociali che non rispettano il requisito fondamentale dell’associazionismo e della partecipazione civica di cui si faceva precedentemente menzione.

Per questo motivo, non fanno parte del terzo settore attività di welfare, di erogazione dei servizi e tutte quelle che operano con un percepibile scopo di lucro.