Durante l’ultima settimana i prezzi del gas naturale nel mercato europeo hanno oscillato con una direzionalità timidamente verso l’alto, per poi accelerare nella giornata di venerdì e questa mattina. Il contratto TTF a un mese è stato scambiato ad inizio luglio tra un minimo di 10,05 Eur/MWh e un massimo di 11,35 Eur/MWh, chiudendo poi la scorsa settimana a quota 11,25 Eur/MWh, ben al di sopra della chiusura del venerdì precedente di 9,43 Eur/MWh. I contratti per il quarto trimestre 2019 si sono chiusi invece a quota 16,43. Eur/MWh, al di sopra della chiusura del venerdì precedente di 10,18 Eur/MWh. Il Cal 20 chiuso a 17,88 Eur/MWh, poco variato rispetto alla chiusura del venerdì precedente di 17.90 Eur/MWh.
Ma che cosa accadrà ai prezzi del gas naturale nei prossimi giorni?
Stando ai dati della National Grid del Regno Unito, il mercato britannico è in una condizione di eccesso di offerta, in uno scenario di recupero dei flussi dalla Norvegia dopo il taglio del gas della Nyhamna. Infatti, i flussi norvegesi sono stimati a 79 mcm/g, al di sopra della media a 10 giorni di 55 mcm/g. I flussi totali verso il Regno Unito sono stimati in 166 mcm/g, inferiori alla media a 10 giorni di 179 mcm/g.
La domanda totale, comprese le esportazioni e la produzione di energia elettrica, rimane insolitamente elevata, pari a 179 mc/g, al di sopra della sua media stagionale di 154 mcm/g. La produzione di energia elettrica da gas è stimata al 64% del totale del Regno Unito, mentre la produzione eolica è scesa al 5% del totale.
Un ruolo per confermare o meno gli eccessi è determinato dalle previsioni del tempo, che suggeriscono che le temperature dovrebbero avvicinarsi o scendere al di sotto della loro stagionalità media nell’Europa centrale nelle prossime due settimane, mentre le temperature superiori alla media saranno probabilmente limitate all’Europa occidentale. Intanto, l’energia eolica e solare in Germania dovrebbe esser data in una condizione di modesto aumento della produzione.