Brexit più vicina ora che Johnson sarà nuovo premier?

Boris Johnson, per lungo tempo uno dei maggiori sostenitori della Brexit, ha prevalso nella gara alla leadership del Partito Conservatore britannico, e diventerà dunque il prossimo Primo ministro del Regno Unito.

Johnson, 55enne, è stato eletto leader del partito come da larghe attese, e sarà di conseguenza il premier del Paese. Praticamente doppiato, con 92.153 voti dei membri del Partito conservatore al potere, il rivale, il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, che ha invece ricevuto 46.656 voti. Numerose le voci soddisfatte  di questa mossa, con lo stesso presidente Donald Trump che ha sostenuto pubblicamente Johnson in diverse occasioni durante la corsa alla leadership, e che si è congratulato con lui via Twitter.

[Investi sulla Brexit con 24option]

Ribaltone al governo

Il nuovo Primo ministro, che in precedenza è stato ministro degli Esteri e sindaco di Londra, probabilmente inaugurerà una nuova squadra di ministri dando seguito a un cambio nella squadra di governo. Peraltro, alcuni attuali ministri hanno già annunciato la loro imminente partenza, come il ministro delle Finanze Philip Hammond, su posizioni divergenti su Brexit rispetto a quella di Johnson che, in merito, deve anche affrontare la crisi con l’Iran, che venerdì scorso ha sequestrato una petroliera britannica.

Parlando di fronte ai membri del partito dopo la proclamazione della leadership, Johnson ha detto che avrebbe “unito” la Gran Bretagna, definendola un “gigante addormentato”, da alzare e da far uscire dalla condizione di negatività, “con una migliore istruzione, migliori infrastrutture, più polizia, una fantastica banda larga in ogni famiglia. Uniremo questo fantastico Paese e lo faremo crescre”, ha detto al pubblico. “So che ci saranno persone che metteranno in dubbio la saggezza della vostra decisione e ci possono essere alcune persone che ancora si chiedono cosa hanno fatto; vi farò solo notare che nessun partito ha il monopolio della saggezza” – ha aggiunto.

[Scopri come fare copytrading con eToro!]

Cosa accade ora alla Brexit

Ricordiamo che la corsa alla nuova leadership conservatrice si è aperta dopo che Theresa May ha annunciato che si sarebbe dimessa come Premier a seguito dei ripetuti rifiuti dell’accordo Brexit che ha raggiunto l’anno scorso con l’UE.

Dunque, ora gli analisti si domandano come si comporterà Johnson in ottica Brexit, con l’uscita dall’UE che sembra divenire il suo prossimo obiettivo immediato, data la scadenza di breve termine per lasciare il blocco dell’area UE, il 31 ottobre, e nessun accordo approvato dal Parlamento britannico.

Gli osservatori ritengono che la Brexit sarà, comunque, molto più vicina. Johnson è famoso per le sue osservazioni molto taglienti e per il suo carattere un po’ eccentrico, ed è stato a lungo un membro influente e schietto del partito conservatore. La sua decisione di sostenere il voto per il “Leave” prima del referendum del Regno Unito sull’adesione all’UE nel giugno 2016 è stata da più parte analizzata come una ragione decisiva sulla maturazione del risultato finale.

Da allora, Johnson ha formulato una lunga serie di osservazioni controverse su Brexit, insistendo recentemente sul fatto che il Regno Unito deve lasciare l’UE il 31 ottobre a tutti i costi, nonostante la diffusa preoccupazione su ciò che potrebbe comportare per le imprese e per l’economia del Regno Unito una Brexit no deal, senza intese.

Ricordiamo che lasciare l’UE senza un accordo significherebbe la mancanza di un periodo di transizione per abituarsi alla vita al di fuori del blocco commerciale dell’Unione. Gli scambi commerciali e i collegamenti di trasporto potrebbero quindi essere gravemente compromessi.