Una delle domande maggiormente diffuse ad oggi nel vasto mondo di Internet è sicuramente la seguente: codice tributo 4001 cos’è realmente? Nessun problema se ancora non avete avuto modo di capirlo, nell’appuntamento odierno per togliervi una volta per tutte ogni dubbio a riguardo vi proporremo un post bello dettagliato che siamo sicuri vi soddisferà pienamente.
Codice tributo 4001 cos’è ?
cos’è il codice tributo 4001Iniziamo con il porvi quest’altra domanda: a cosa si riferisce alla fin dei conti il codice tributo 4001? Per completare a tutti gli effetti il pagamento dell’Irpef è di vitale importanza il suo utilizzo nel tanto discusso modello F24. La disciplina sulle imposte sul reddito è disciplinata, lo rammentiamo, dal DPR 917 del 1986.
Da sottolineare assolutamente come ogni anno tantissimi italiani sono tenuti tassativamente a versarla, a seconda che siano dei semplici lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi: sono diverse, logicamente, le varie modalità con cui tutto ciò succede, per questo motivo può tornare fondamentale acquisire i rudimenti che servono per davvero per compiere nel miglior modo possibile gli adempimenti fiscali a cui si è chiamati periodicamente.
Codice tributo 4001: capiamo meglio di cosa si tratta
Per capire al meglio cosa è questo codice tributo 4001 che tanto è discusso su Internet qui sotto ora abbiamo deciso di riportare un piccolo ma efficace esempio indicante il suo utilizzo cosi nessuno potrà mai più sbagliare, salvo altri imprevisti.
Come compilare il modulo in maniera corretta senza commettere alcun errore
Prima di tutto nel quadro F del modello 730 esistono ben 8 sezioni diverse fra loro con i seguenti dati che ora vedremo insieme passo per passo:
- Nella sezione I devono essere inseriti correttamente i vari versamenti relativi all’Irpef, all’acconto per la cedolare secca, per l’addizionale comunale Irpef, per quanto concerne la determinazione degli acconti, nel caso in cui si tratti di immobili di interesse artistico o eventualmente storico;
- Nella sezione II vanno invece indicate sempre correttamente le varie ritenute subite;
- Nella sezione numero III vanno indicate le eccedenze delle dichiarazioni precedenti;
- Nella IV sezione tutte le ritenute e gli acconti bloccati;
- Nella sezione numero V bisogna indicare la rateizzazione del saldo dell’esercizio e gli eventuali acconti per quanto riguarda l’esercizio successivo;
- Nella VI sezione le soglie d’esenzione dell’addizionale;
- La sezione VII va invece presa in seria considerazione solo ed esclusivamente in cui viene messo in atto il 730;
- Nell’ultima VIII, tutti quanti gli altri.
In ognuna delle sezioni che abbiamo appena riportato qui sopra va tassativamente indicato il codice del tributo e la rata nel caso di rateizzazione. Oltre al codice 4001 serve tra le altre cose il saldo da poter inserire nel campo seguente: rateazione,
- vi è poi il codice 4033 per quanto concerne i versamenti del primo acconto
- E il numero 4034 per quanto riguarda i versamenti al secondo acconto.
Vicino al codice di tributo 4001 vi è invece uno spazio in cui si deve assolutamente indicare se l’imposta è a debito o a credito.
- Nel caso numero uno ciò che bisogna fare è semplicissimo infatti basta segnalare la lettera D
- nel caso numero due invece la lettera R e il numero della rata in questione vicino al complessivo.
Compilazione f24 con cifra ipotetica
Andiamo rapidamente a vedere un piccolo ma efficacissimo esempio pratico di compilazione del modello F24 per quanto concerne il versamento di una cifra ipotetica: 2000 euro per il pagamento delle imposte dirette IVA e vari altri tributi e interessi.
- In primis, accanto alla dicitura codice tributo deve essere inserita la seguente cifra:4001;
- successivamente proseguendo le due seguenti voci non devono essere compilate per nessuna ragione al mondo.
- Virando la propria attenzione alla dicitura importi e debito versati bisogna tassativamente inserire la somma che bisogna versare, in questo caso abbiamo ipotizzato 2000.
- Se si hanno degli importi a credito vi consigliamo assolutamente di non compilare tuttavia la voce che segue importi a credito compensati. Non compilate neanche la voce codice d’ufficio e codice atto. In conclusione potrete effettuare senza alcun problema l’ultimo conto, ovvero fare la somma degli importi a debito nel totale A e quelli a credito nel totale B.
Grazie alla differenza tra i due totali andrà a ricavarsi semplicemente il risultato che serve. Il codice tributo 4001 può essere tranquillamente usato anche per indicare un importo a credito da compensare, tutto molto chiaro e semplice per tutti.
Conclusione su codice tributo 4001
In conclusione, il codice 4001 di cui vi abbiamo ampiamente discusso fino a questo momento alla fin dei conti – come siamo certi che sicuramente tanti di voi avranno già capito da un bel po’ – serve solo ed esclusivamente per quanto riguarda il pagamento dell’Irpef.
Per chi eventualmente ad oggi non ne avesse mai sentito parlare, l’Irpef non è altro che una imposta diretta istituita nel lontano 74′: prendendo in considerazione delle stime essa va a fornire un terzo del gettito fiscale totale dello stato.
Essa, rammentiamo, è anche un imposta progressiva, tutto ciò in poche parole sta a significare che l’aliquota dipende dallo scaglione del reddito e ovviamente risulta essere personale, non fissa.
Chi è ad oggi obbligato a pagare l’Irpef? Sono obbligati a farlo coloro che nel modello UNICO hanno provveduto a compilare il rigo RN33 assegnando un valore supera i 51.65 euro.
Ecco a voi che abbiamo cercato di spiegarvi più dettagliatamente possibile cosa è il codice tributo 4001. Speriamo di avervi tolto ogni dubbio in merito. Logicamente per dubbi o domande non esitate a scriverci. Un saluto.