Come funzionano i prestiti personali

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Nonostante la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, i prestiti personali continuano a resistere e si possono considerare i finanziamenti più diffusi in Italia. Questo perché i prestiti personali hanno delle caratteristiche specifiche che li rendono particolarmente appetibili. Infatti rientrano nella categoria dei prestiti non finalizzati. Questo significa che per richiedere un finanziamento di questo tipo non devi fornire una motivazione specifica. Tutto ciò è differente dai prestiti finalizzati, che spesso sono connessi ad un motivo ben preciso, come per esempio l’acquisto di un immobile. Ma esaminiamo più da vicino quali sono le caratteristiche dei prestiti personali.

Le caratteristiche dei prestiti personali

Un prestito personale, come abbiamo già specificato precedentemente, non è un prestito finalizzato. Quindi la sua erogazione da parte della banca non è subordinata all’acquisto di un bene o di un servizio.

Si tratta di una forma di credito al consumo che si basa sulla messa a disposizione di una somma di denaro predeterminata, generalmente ad un tasso di interesse fisso. I soldi possono poi essere rimborsati secondo un piano di ammortamento a rate, che di solito sono costanti.

A differenza di quanto avviene nei prestiti finalizzati, non entrano in gioco nemmeno figure di terze parti, come per esempio il convenzionato. Il contratto di un prestito personale è infatti stabilito e concluso direttamente tra la banca e il richiedente.

Richiedere un prestito personale è molto utile, perché il suo principale vantaggio consiste nel poter richiedere il finanziamento senza dover giustificarne l’uso. L’erogazione della somma passa direttamente dalla banca al consumatore. L’istituto di credito si assume un maggior rischio rispetto al concedere un prestito finalizzato, perché in questo caso, in un prestito personale, non è richiesta nemmeno la presenza di un bene o di un servizio che possa fare da garanzia e che possa essere riscattato nel momento in cui il debitore si riveli insolvente.

Com’è un contratto per un prestito personale

Vediamo adesso di spiegare quali sono gli elementi fondamentali del contratto di un prestito personale. Il contratto è molto importante, perché stabilisce le condizioni dettate dalla banca o dalla finanziaria. Esso deve essere sottoscritto da entrambe le parti e ci sono delle specifiche norme che indicano che cosa deve contenere.

Innanzitutto la banca deve dichiarare con precisione le condizioni a cui concede la somma di denaro. Il cliente deve, con l’apposizione della firma, impegnarsi a rimborsare il prestito secondo i termini che sono stabiliti.

Secondo la legge il contratto di un prestito personale deve indicare la tipologia del finanziamento e deve specificare l’ammontare del prestito e la modalità del finanziamento. Inoltre nel contratto devono essere specificati il numero, gli importi e la scadenza delle varie rate.

Un altro elemento che non si può affatto dimenticare è il tasso annuo effettivo globale, che viene indicato con la sigla TAEG e che comprende, oltre gli interessi, anche gli oneri accessori. Nel contratto devono essere indicate eventualmente le presenze di coperture assicurative che la banca richiede e che non sono incluse nel calcolo del TAEG.

Devono essere specificati anche altri oneri che sono esclusi dal calcolo del TAEG e quali garanzie eventualmente vengono richieste. A queste condizioni un prestito personale, nell’ambito delle direttive disposte dalla Banca d’Italia, può essere richiesto da persone che hanno un’età compresa trai 18 e i 70 anni. È fondamentale che queste persone richiedenti siano in grado di dimostrare la capacità di rimborso, attraverso dei documenti come la busta paga, la dichiarazione dei redditi o il cedolino della pensione.

Gli importi di solito rientranti nell’ambito di un prestito di questo genere non superano i 30.000 euro e il piano di ammortamento può essere disposto in un arco di tempo che va dai 12 ai 120 mesi.