La U.S. Federal Trade Commission ha proposto una sanzione di circa 5 miliardi di dollari a Facebook, quale frutto della propria indagine sul trattamento dei dati degli utenti da parte della società di Mark Zuckerberg.
La FTC ha lungamente indagato sul comportamento di Facebook, che ha impropriamente condiviso informazioni appartenenti a 87 milioni di utenti con l’ormai defunta società britannica di consulenza politica Cambridge Analytica. Il perno dell’intera vicenda si è concentrato sul fatto che la condivisione dei dati ha violato un accordo del 2011 tra Facebook e il regolatore. Ma quali saranno gli effetti sulle azioni?
Per il momento, la notizia non sembra aver prodotto gravi ripercussioni. Anzi, gli investitori hanno guardato con discreta soddisfazione alla potenziale chiusura di questa brutta pagina, spingendo le azioni di Facebook in crescita dell’1,8%, proprio mentre alcuni legislatori democratici a Washington condannavano la sanzione proposta come “inadeguata”. Ad oggi sia la FTC che Facebook hanno rifiutato di commentare.
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Il rappresentante David Cicilline, democratico e presidente di un panel antitrust del Congresso, ha definito la penalità di 5 miliardi di dollari “un regalo di Natale con cinque mesi di anticipo (…) Questa multa è una frazione delle entrate annuali di Facebook. Non li farà riflettere due volte sulla loro responsabilità di proteggere i dati degli utenti“, ha dichiarato.
Effettivamente, il fatturato di Facebook per il primo trimestre di quest’anno è stato di 15,1 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è stato di 2,43 miliardi di dollari. Il dato di utile sarebbe stato ancora più alto se Facebook non avesse accantonato 3 miliardi di dollari proprio in vista delle penalità della FTC.
Ora, sebbene sia vero che l’accordo tra le parti risolve un grave problema normativo per Facebook, l’azienda della Silicon Valley si trova ancora ad affrontare ulteriori potenziali indagini antitrust, dato che l’FTC e il Dipartimento di Giustizia hanno intrapreso un’ampia revisione della concorrenza tra le più grandi aziende tecnologiche statunitensi. Inoltre, Facebook si trova altresì dinanzi alle critiche pubbliche del presidente Donald Trump, per le preoccupazioni sulla privacy e sul riciclaggio di denaro sporco.
I passi falsi di Cambridge Analytica, così come le polemiche per la disinformazione regnante sulla propria piattaforma , hanno creato non poche perplessità tra gli investitori, ma il core business dell’azienda si è dimostrato resistente.
Tornando all’intesa con la FTC, anche se i dettagli dell’accordo sono sconosciuti, in una lettera alla FTC all’inizio di quest’anno i senatori Richard Blumenthal, democratico, e Josh Hawley, repubblicano, avevano condiviso che una pena civile di 5 miliardi di dollari fosse troppo poco e che i massimi funzionari, tra cui potenzialmente il fondatore Mark Zuckerberg, avrebbero dovuti essere ritenuti personalmente responsabili.