Negli ultimi anni, investire le proprie risorse finanziarie è diventato sempre più complesso per i risparmiatori italiani: essi sono stati abituati, negli scorsi decenni, ad investire nei titoli del debito sovrano, che garantivano, oltre al rimborso del capitale a scadenza, corpose cedole.
Oggi, però, lo scenario è totalmente cambiato. E ad invertire la rotta è stata, ormai diversi anni fa, la Banca Centrale Europea, che, complice la grande crisi finanziaria della fine dello scorso decennio, ha tagliato corposamente i tassi d’interesse, nel tentativo di dare fiato alla zoppicante economia dell’area €uro. Una diminuzione costante: attualmente, i tassi sono addirittura negativi.
Titoli di stato poco appetibili: esplode il trading online
Investire in un titolo di stato nostrano a cinque anni, ad esempio, non frutta alcun interesse. Anzi, il rimborso a scadenza sarebbe inferiore a quanto investito. La situazione non è entusiasmante neppure per il decennale, oltretutto esposto a sensibili oscillazioni del prezzo, che paga uno 0,90% lordo. Rendimenti effimeri per gli investitori del Belpaese, abituati ad ottenere interessanti ritorni economici allocando i propri risparmi in titoli del debito sovrano.
Uno scenario che ha portato svariati investitori a modificare le proprie radicate abitudini, decidendo di sfidare la fortuna in alcuni dei più popolari e divertenti giochi. Fra questi, i migliori casino online legalmente riconosciuti dall’AAMS, in grado di garantire il massimo divertimento in sicurezza e consapevolezza, sono risultati fra i prediletti dei cittadini italiani, che spesso hanno ottenuto discreti guadagni in questi portali.
Investire alle porte del terzo decennio del nuovo millennio, richiede, quindi, un mutamento totale nelle modalità di investimento dei risparmiatori. Ed in tal senso, l’esplosione del trading online ne è la più fulgida testimonianza. Un modus operandi, il trading online, che consente di investire direttamente dal proprio smartphone, pc o tablet con condizioni decisamente migliorative rispetto allo sportello bancario, oltre a garantire una massimizzazione ottimale del prezzo di acquisto o vendita di un titolo.
Una rivoluzione che viene ben supportata dalle più importanti piattaforme di trading, che sono in grado di fornire degli straordinari supporti agli utenti: dalle “guide” per investire in modo più consapevole ai grafici, passando per il suggerimento delle strategie di adottare per cercare di rivalutare il capitale investito.
Cosa si intende per diversificazione?
Fare trading online, ovvero investire in autonomia sui mercati, richiede la completa accettazione di uno dei principi cardine in materia finanziaria: diversificare. Rivalutare il proprio capitale, richiede, per via dei tassi negativi sui titoli “free-risk“, un’implicita accettazione di subire, perlomeno momentaneamente, una diminuzione del capitale investito: ogni risparmiatore dovrebbe prestabilire un budget di rischio, in modo, successivamente, di allocare le proprie risorse finanziarie in modo congruo alle proprie aspettative.
E’ noto a tutti, oramai, che rendimenti particolarmente appetibili incorporano un rischio maggiore. Diversificare, di conseguenza, diventa di fondamentale importanza. Una diversificazione che parte, inizialmente, da un’efficace differenziazione dell’asset allocation, scegliendo quanto allocare sul mercato obbligazionario (solitamente meno esposto alla volatilità ) e su quello azionario, strizzando l’occhio – per percentuali contenute – ad un asset come le criptovalute, ovvero le monete virtuali.
In questi mercati, oltretutto, è buona norma comprare diversi titoli, in modo da ottenere un’efficace diversificazione del rischio emittente: comprare strumenti di un’unica società o azienda, espone il risparmiatore al rischio di perdere i propri soldi, totalmente, nel malaugurato caso la stessa dovesse dichiarare default. E in Italia, in tal senso, gli esempi si perdono nelle notte dei tempi: da Parmalat a Cirio, passando per Alitalia e Finmatica, solo per citare i casi più famosi, oltre alla recente bancarotta di alcuni istituti di credito.
Differenziare l’asset allocation e gli emittenti, è indubbiamente il passo più importante, che sarebbe buona norma accompagnare da una diversificazione a livello di area geografica, in modo da evitare che il proprio portafoglio finanziario sia eccessivamente esposto all’andamento economico di una sola parte del mondo.