Indicatori tra stocastico, Bollinger, RSI,  CSI e di Andrew’s Pitchfork

 

Indicatori tecnici

Gli indicatori tecnici rappresentano per chi opera tramite analisi tecnica uno strumento molto potente, in grado di aiutare in maniera determinante i trader… Molti però, tendono a preferire le combinazioni di indicatori, arrivando in certi casi perfino ad escludere l’analisi tecnica di base. In realtà un’operatività corretta dovrebbe sempre partire dalla valutazione del trend e delle dinamiche a esso associate, ed associarle ad i vari indicatori.

 

In questo trading system si partirà proprio dalle trendlines per impostare le operazioni. Tracciamo prima una linea di trend dal picco alto massimo del precedente movimento del prezzo agli ultimi massimi. Poi tracciamone un’altra dal minimo più basso del precedente movimento del prezzo fino agli ultimi massimi.

 

Come indicatore possiamo utilizzare uno Stocastico lento 10,4,2

 

Per effettuare un trade  aspettiamo che si verifichino le seguenti situazioni:

  • il prezzo ha colpito un incrocio di una trendline minimi-massimi.
  •  lo stocastico è in ipervenduto o ipercomprato e idem per uno stocastico più veloce
  • compare il classico pattern di inversione sul grafico a 4 ore, composto da 2 candele con 1 o 2 ombre molto lunghe. La prima candela tocca la trendline minimi/massimi e crea l’ombra.

 

Per operare più tranquillamente, potremmo anche utilizzare l’indicatore Bande di Bollinger con una deviazione standard 2. Se il prezzo ha superato il massimo o il minimo o comunque si è avvicinato alle bande più laterali, si avrà una conferma della possibile inversione di trend.

 

Per l’uscita bisognerà considerare ancora le linee di trend, in particolar modo l’incrocio tra quella minimi/massimi. Lo stop loss è posto sopra il massimo o il minimo delle ombre delle 2 candele di inversione sopra menzionate. Si può anche preferire uno stop loss piuttosto ampio, di circa 40 pips.

 

Indicatore RSI

 

L’RSI (relative strenght index) è un indicatore tecnico che misura la forza relativa mettendo in relazione la quantità dei guadagni più recenti con le perdite più vicine.

Questo indicatore tecnico permette di determinare condizioni di iper-comprato e di iper-venduto di un indice azionario o di un qualunque titolo finanziario ed è calcolato secondo la seguente formula:

 

100-(100/(1+RS)). RS  indica un rapporto tra la media delle chiusure di borsa positive e quelle negative, calcolate su un certo lasso di tempo.

 

Il valore dell’ RSI ha un valore minimo di 0 ed un massimo di 100.

Un pair di valute  è inteso come iper-comprato quando raggiunge un valore superiore 70%. Viceversa, se l’RSI va sotto al 30%, ciò significa che è bene è iper-venduto, ovvero sottovalutato e probabilmente si tenderà ad una rivalutazione.

 

Indicatori tra stocastico Bollinger RSI CSI e di Andrews Pitchfork

Indicatore CSI

Il trading forex presenta indubbi vantaggi, come il fatto che operare in un mercato O.T.C. assicura comunque un’operatività che può essere effettuata 24 ore su 24. Inoltre la grande massa di liquidità che si riversa nei mercati consente sempre di trovare una contropartita all’ ordine che viene impartito (buy o sell). Inoltre molti brokers danno anche la possibilità di operare sulle commodities, che hanno come caratteristica un’ alta volatilità dei prezzi. Parliamo oggi proprio di un indicatore tecnico studiato per il mercato delle materie prime, stiamo parlando dell’indicatore Csi (Commodity selection index).

 

Il Csi vede la sua nascita per mostrare la volatilità ed il trend del mercato delle commodities, ma può essere comunque usato per  qualsiasi altro tipo di mercato. Il Csi è stato inventato da Welles Wilder e contiene nella sua formula delle componenti che vengono utilizzate anche per altri indicatori, come la componente Adxr del Dmi e il fattore Atr.

 

Nel calcolo del Csi si utilizzano proprio questi 2 elementi: l’Adxr evidenza le caratteristiche di trend o assenza di trend, mentre l’Atr determina la volatilità. L’ obiettivo del Csi è quello di aiutare il trader a cavalcare dei trend di brevissimo periodo, si intuisce quindi l’utilità di utilizzarlo come arma di riserva nella analisi tecniche sul forex.

Indicatore di Andrew’s Pitchfork

L’indicatore tecnico in questione disegna un canale all’interno del quale si muove la nostra coppia di valute con al centro un’ altra diagonale che indica un livello medio dei prezzi. E’ importante disegnare correttamente le linee (trendline) piazzando alla fine di ogni trend una linea diagonale. Per questo motivo l’indicatore tecnico è chiamato comunemente forchetta, in quanto indica un range entro quale il livello di prezzi può variare. L’indicatore funziona come le bande di bollinger e pertanto una corretta strategia di trade potrebbe individuare dei punti minimi dal quale effettuare operazioni di acquisto e dei punti di massimo , individuati i quali occorre fare operazioni di vendita. Naturalmente le operazioni devono essere associate ad un indicatore tecnico che metta in risalto la forza del trend e possibilmente dei volumi di acquisto o di vendita.

Bande di Bollinger

Iniziamo a studiare uno degli indicatori tecnici più usati e che in caso di utilizzo corretto può dare numerose soddisfazioni. Infatti le Bande di Bollinger sono uno strumento di analisi tecnica formato da 2 Bande esterne che presentano una media mobile al loro interno, poi una banda superiore e infine una inferiore. Queste 2 bande vengono quindi disegnate come delle deviazioni standard in confronto alla media mobile semplice. Una bassa escursione della curva indica una scarsa volatilità, in caso contrario la volatilità è più elevata. Comunque in caso di avvicinamento del prezzo alla banda inferiore o quella superiore è possibile un’ inversione di trend. Per accertare se vi sia la possibilità di inversione utilizziamo un altro indicatore  il MACD, un indicatore di momentum  trend-following per cercare cambiamenti o violazioni di trend. Il MACD può quindi essere utilizzato per accertarsi che il prezzo sia al proprio massimo o al proprio minimo. Se il prezzo di un cross valutario scende sotto la banda di bollinger inferiore, occorre verificare anche il livello del MACD per vedere se esistono gli estremi per un’inversione di prezzo. Se il MACD è abbastanza basso e sta iniziando a salire allora l’inversione è più probabile e potremmo effettuare la nostra trade. Anche guardando le medie mobili si possono ottenere delle ulteriori prove.

Nel caso invece in cui il prezzo raggiungesse la banda di Bollinger superiore ed il MACD da un livello alto iniziasse a scendere, questo sarebbe una conferma di un prossimo trend al ribasso, occorre quindi verificare se è opportuno effettuare una vendita.

Trading On Line ed Engulfing Line

Importante nelle strategie di trading oltre all’utilizzo di appropriati indicatori è anche avere una conoscenza appropriata delle varie candles stick e delle figure che mano a mano vanno a comporsi. In particolare, per conoscere una possibile inversione di trend, occorre individuare una Engulfing Line indica una possibile inversione di trend, Si ha una Engulfing Line se, in un grafico dei prezzi, il corpo è più ampio di quello della precedente candlestick.

In tali casi non è detto che il potenziale segnale di inversione venga confermato in quanto a supporto di tale metodo occorre abbinare un indicatore come lo stocastico lento ad esempio. In questo modo avremo più di una conferma della possibilità della fine di un trend e dell’ inversione dello stesso.

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