Naturalmente anche quando si è in presenza di un trend, anche questi sono composti da una serie di oscillazione di prezzi. In questo caso il momentum gioca comunque un ruolo fondamentale per capire l’effettiva forza di un trend.
E’ infatti molto importante conoscere quando la forza di un trend sta rallentando, per poter sfruttare a proprio vantaggio tale informazione. Una minor forza non sempre indica un’inversione del trend in corso, ma potrebbe segnalare semplicemente un cambiamento nelle dinamiche di mercato.
Il momentum dei prezzi indica sia la direzione che la forza del prezzo. Il confronto dello oscillazioni del prezzo aiuta il trader a prendere visione del momentum dei prezzi. Possiamo quindi vedere come sfruttare tale divergenza dei prezzi ed effettuare trade che possono portare a generare gain.
Definizione di Momentum dei prezzi
La forza di un momentum dei prezzi viene misurata attraverso la lunghezza delle oscillazioni del prezzo sul breve termine. L’inizio così come anche la fine di tutte le oscillazioni vengono stabiliti dai pivot points che generano movimenti positivi e negativi.
Un momentum forte si ha nel caso si verifichi una pendenza ripida su una lunga oscillazione di prezzo.
Un momentum debole invece si ha nel caso in cui la pendenza sia leggere e l’oscillazione piuttosto breve.
Ad esempio, la lunghezza di un’oscillazione positiva può portarci a diverse considerazioni sul momentum. Un’oscillazione positiva più lunga rispetto alla precedente ci dice che il trend sta aumentando la propria forza, e quindi il proprio momentum sta diventando più forte. Una oscillazione positiva più breve invece suggerisce un ‘indebolimento del momentum e, di conseguenza, è la forza del trend stesso che sta diminuendo, e quindi potrebbe essere il presagio di una inversione.
Le oscillazioni di prezzo ad ogni modo non sono così semplici da valutare ad occhio nudo, per questo esistono molti indicatori tecnici che ci dicono quantitativamente quanto sia il momentum e che vengono utilizzati per capire il movimento dei prezzi , in modo sfruttarli nelle operazioni di entrata od uscita dal mercato. Essi in pratica consentono di confrontare le oscillazioni presenti sull’indicatori anziché confrontare le oscillazioni delle linee dei prezzi, quindi si riesce a capire l’ andamento del momentum in modo più chiaro.
Indicatori di Momentum
Tra i vari indicatori di momentum più comuni per misurare i movimenti di prezzo, abbiamo il Relative Strenght Index, l’Oscillatore Stocastico ed il Rate of Change (ROC).
Gli indicatori ed oscillatori di Momentum fanno parte della grande famiglia degli indicatori Leading.
Per indicatori di Leading viene intesa tutta quella categoria di oscillatori definiti come ” Anticipatori”. Questi strumenti tendono, ambiziosamente, a voler anticipare lo sviluppo evolutivo del mercato.
Proprio per questo motivo hanno una grado di affidabilità molto inferiore rispetto ad altri indicatori, nonostante questo, il loro uso, combinato ad altri strumenti, fornisce un notevole supporto operativo.
I più importanti Indicatori di momentum sono: l’ RSI , lo Stocastico , il Momentum e il Commodity Channel Index.
Tutti questi strumenti utilizzano, per il loro calcolo, un certo numero di giorni passati. Questo parametro molto importante, che ne determina la sensibilità e l’affidabilità deve essere determinato dal Trader.
Gli ideatori spesso suggeriscono una configurazione Standard ma spesso deve essere adattata alle proprie esigenze e al proprio stile di Trading.
Quando Utilizzarli?
Gli Indicatori di Leading sono utilizzati maggiormente negli andamenti laterali (Trading Range) o nelle fasi d’ eccesso dei mercati, indicando una probabile situazione d’ ipercomprato e ipervenduto.
Consigli finali
Nel mondo del Trading non esiste lo “strumento magico” ed affidabile al 100%, pertanto, per operare in maniera corretta e professionale, è importante costruirsi una metodologia di Trading che ci permetta d’entrare a mercato sempre con le probabilità a nostro favore.