Non è certo un’uscita inattesa, quanto una utile conferma: il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato che la guerra commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti sta pesando sulle decisioni di investimento delle aziende. E, aggiungiamo noi, sicuramente anche sulle scelte di tassi del proprio istituto.
Parlando durante un evento pubblico in Svizzera Powell ha affermato di ritenere che sia vero che l’incertezza in materia di politica commerciale sta facendo sì che alcune aziende si trattengano sulle proprie decisioni di investimento. “Per le imprese, in particolare, per effettuare investimenti a lungo termine in impianti o attrezzature o software, serve la certezza che ci sarà una domanda” – ha aggiunto.
Cina e Stati Uniti sono impegnati in una guerra commerciale dallo scorso anno: un evento di portata straordinaria, che ha lungamente scosso i mercati finanziari, e che si sta ora accingendo a gravare sull’economia. Ad agosto un’escalation delle tensioni tra i due Paesi ha portato le azioni americane alla loro più grande flessione da maggio.
Lo stress commerciale tra i due ex partner si è poi leggermente attenuato questa settimana dopo che i funzionari commerciali cinesi hanno affermato che il mese prossimo voleranno a Washington per continuare i negoziati. Tuttavia, le aspettative che supportano la possibilità di giungere a un accordo sono piuttosto basse.
L’incertezza sul commercio internazionale ha contribuito ad allentare la posizione della Federal Reserve sulla politica monetaria, come peraltro hanno già realizzato diverse altre banche centrali all’estero. La Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base a luglio e si prevede che taglierà nuovamente i tassi entro la fine del mese, con una mossa evidentemente gradita a Trump.
Powell ha anche affermato che i bassi tassi stanno aiutando a mantenere l’economia statunitense in una buona posizione. Il settore dei servizi degli Stati Uniti si è espanso ad un tasso più veloce del previsto in agosto, secondo i dati dell’Institute of Supply Management, ma il settore manifatturiero statunitense ha comunque subito una contrazione per la prima volta dal 2016 il mese scorso. Il presidente ha comunque affermato che non si aspetta che l’economia statunitense cada in recessione.